Bolotana tra storia, cultura e tradizioni

Un viaggio nel cuore di Bolotana, una città ricca di storia, cultura e bellezza, dove assaporare ancora oggi le antiche tradizioni

Bolotana tra storia, cultura e tradizioni

Bolotana è quasi il centro geografico della Sardegna: ci si considera con tutti i pregi e difetti che sono insiti in situazioni del genere, lontano dai flussi turistici, ed anche senza grandissime possibilità di collegamenti. Eppure la voglia di mettere in mostra le cose positive quelli di Bolotana ce l’hanno insita. Che non sono poche come le tante acque che sgorgano dai suoi monti, quelli della catena del Marghine. Da lì nascono fiumi come il Tirso, il Coghinas e il Temo.

Ma anche l’azione urbanistica in base alla quale è nato il paese, è elemento di menzione per trattati di urbanistica, per essere così funzionale alla imprenditorialità del luogo. Le caratteristiche del paese? Sono tante ma non si può trascendere da Villa Piercy, “fatta erigere nelle campagne del paese negli ultimi decenni dell’Ottocento dall’ingegnere Benjamin Piercy, cui era stato affidato il progetto delle ferrovie sarde. Restaurata nel 2007, preservando l’autenticità dell’edificio in stile coloniale inglese e degli arredi, sorge all’interno di un vero e proprio giardino lussureggiante ricco di specie esotiche, portate a Bolotana dall’ingegnere durante i suoi viaggi in giro per il mondo.

Bolotana è pure territorio di rilevanza archeologica, sostanziata nel complesso di Tittiriola, con nuraghe monotorre, una peculiarità. C’era chi si considerava il granaio del mondo, Bolotana, molto modestamente, lo era della provincia di Nuoro, anche se adesso, data la variazione delle abitudini alimentari, qualche cosa è cambiata. Non è cambiata l’abilità da parte delle donne bolotanesi di produrre il pane ed ogni casa, eccola un’altra caratteristica, ha delle stanze, degli spazi adatti proprio a questa funzione.

Una tradizione che si è mantenuta anche grazie alla innata voglia degli abitanti a non lasciare andare le tracce del proprio passato. Come per la festa di San Bachisio, celebrata due volte all’anno: dall’8 al 10 maggio e dal 5 al 7 ottobre. Le celebrazioni si svolgono nella chiesa campestre dedicata al santo e attraggono ogni anno migliaia di persone. E poi i riti della Settimana Santa, che sono eguali in tutta la Sardegna ed anche della Spagna: “S’Iscravamentu” e la crocefissione. La mattina di Pasqua si svolge “S’incontru”, l’incontro tra Cristo Risorto e la Madonna. “Tutti i cerimoniali sono realizzati con la presenza delle confraternite e rappresentano dei momenti molto suggestivi e di estrema commozione”.

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