Abitato sin dall’età
preistorica, il comune di Bolotana si trova oggi nel cuore pulsante della provincia di Nuoro e rappresenta un polo vitale per la Sardegna, grazie
alla sua storia, alla sua cultura, alle sue tradizioni e alle sue origini molto
antiche.
Numerose, non a caso, sono le testimonianze del periodo
prenuragico, dovute ancora oggi alla presenza di dolmen e di domus de janas;
non da meno le giacenze nuragiche fatte di protonuraghi, nuraghi, tombe dei
giganti e pozzi sacri. Tra le testimonianze del passato meritano di essere
citate le tracce delle epoche successive che si susseguirono in questa terra a
seguito delle dominazioni puniche, romane e bizantine.
La prima “apparizione” del paese sulle fonti si ebbe attorno
agli anni quaranta del Trecento,
quando nelle Rationes Decimarum si
trova il nome di Golòthana o Golòssene, antico appellativo di questa terra.
Ma la sua antica storia continuò nel Medioevo, seguendo anche la sorte toccata a molte cittadine affini:
dapprima entrò nel giudicato di Torres, inserito nella curatoria del Marghine,
per poi passare al ben più noto giudicato di Arborea che, una volta cessato,
vide il passaggio di Bolotana
all’interno del Regno di Sardegna, su iniziativa degli invasori aragonesi.
Dopo essere passata per mano di molti feudatari, Bolotana
nel XVIII secolo venne agglomerata nel marchesato del Marghine, feudo prima dei
Pimentel e poi dei Tellez-Giron, dai quali fu riscattata nel 1839 a seguito
dell'abolizione del sistema feudale. Dal
1861 divenne parte integrante del Regno d’Italia.
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